Oggi a Catania è un giorno di festa, si celebra S. Agata, la patrona.
La processione dura 3 giorni (quasi 4 ormai), interminabile.
Migliaia di “devoti” portano in giro la Santa nel suo argenteo fercolo, “a vara” , attraversando i quartieri popolari e quelli alti.
Che bello direte (e lo dicono TUTTE le tv locali), una bella festa piena di religiosità e devozione. Beh, analizziamo questa festa.
Perchè dura così tanto? Perchè di anno in anno i tempi si allungano? Solo una conseguenza della presenza di folle sempre più grandi, si dice, di percorsi e processioni più lunghe.
In realtà fede e religione entrano ben poco in questa celebrazione. La festa deve durare tanto perchè dietro c’è un grande evento commerciale.
Iniziamo dalla cera.
I devoti offrono decine di migliaia di candele alla Santa lungo il percorso delle processioni. Caricate sul fercolo, le candele vengono lasciate a bruciare per qualche minuto. Sono poi scaricate per fare spazio alle nuove offerte. Interminabili operazioni di scarico, le candele vengono messe da parte per essere riciclate, rivendute.. nuovi guadagni, soldi, soldi e soldi.
Le bancarelle con prodotti tipici siciliani, caramelle, dolci, torrone, gastronomia locale in generale, altri soldi…
Insomma, voglia di far soldi, folle sempre più grandi, percorsi più lunghi, questa è la festa.
D’accordo, a parte il lato commerciale, ci saranno pure i veri devoti mi direte.. Uhm.. Dove? Quanti? 100?
Se vi girate intorno troverete persone che son convinte di partecipare a quelle gare di sforzo fisico estremo, corrono per la città con ceri da 100 chili accesi sulle spalle. Corrono le candelore, e le loro gare sono accompagnate molto spesso da scommesse clandestine..
Corre il fercolo sulla salita di San Giuliano, trascinato dai fedeli aggrappati ad una fune. Quando la vara comincia la sua corsa, una massa umana compatta corre tra i cordoni. Se uno è stanco, se uno cade, è perduto.
Che bella festa, la religiosità diventa sforzo fisico, rischio, sfide sempre più pericolose.
Ma la fede raggiunge l’apice alle 2 di notte, appuntamento a piazza Borgo per vedere i meravigliosi giochi pirotecnici.
C’è poi chi torna indietro di migliaia di anni, quando c’era il dio sole, il dio mare, ed ora il dio Agata. Parlo del paganesimo insomma… Voti fioretti promesse, vado da S. Agata per chiedere un posto di lavoro per mio figlio, “La Grazia”.
S. Agata è quindi considerata un amuleto, un idolo da pregare per avere fortuna e miracoli.
Ovviamente troverete il nostro vescovo in tutte le tv locali con slogan del tipo “Ogni anno questa festa dimostra la grande fede dei Catanesi“
Una festa Cristiana? A Catania il 4 e 5 Febbraio c’è una grande festa commerciale (pagana) bella da vedere, niente di più.