Disclaimer: Non sono un legale, e quindi quello che scrivo in questo post sono solo supposizioni.
Tra le mille polemiche che hanno accompagnato l’uscita dello Stonex One, il cinafonino Amoi distribuito da Smartphone Innovations s.r.l. di Davide Erba e Francesco Facchinetti (DJFrancesco), nessuno ha notato un possibile problema con la legge sul diritto d’autore.
Icon pack di Stonex One
Una cosa che effettivamente hanno in pochi, è un icon pack del tutto eccezionale, interamente disegnate da Luca Arancio, giovane designer italiano che oltre a personalizzare le icone di Android stock, ha “disegnato a matita” le icone e loghi di applicazioni di terze parti, come Facebook, Autovelox, Shazam, ilmeteo.it ecc.
Per quanto siano belle (a me personalmente non fanno impazzire), siamo sicuri che sia possibile modificare un logo e distribuirlo senza autorizzazione?
Un logo è un qualcosa di assolutamente studiato che descrive il prodotto e la sua identità, ma soprattutto è un’opera di ingegno protetta dal diritto di autore, che ha una licenza più o meno restrittiva. I produttori di smartphone Android possono sicuramente fare modifiche ad Android stock nei limiti di quello che permette la Android Open Source Project License, ma mi risulta davvero difficile non associare la distribuzione (sia nel loro cinafonino, ma anche su Dropbox) di icone di applicazioni di terze parti, e per giunta modificate, ad una possibile violazione di Copyright.
Qualcuno potrebbe obiettare facendo notare che sia su Google Play, che negli store privati di vendor come HTC, sono presenti icon pack (spesso creati da ragazzini) che modificano icone di applicazioni di terze parti . Ebbene io la penso come Google, che quando riceve dei Copyright claims da parte dei titolari delle icone li rimuove dallo store per possibile Copyright infringement. Vedi ad esempio Google Play tears down Poké icon pack
Vi faccio un ultimo esempio, secondo voi il proprietario di un supermarket può modificare il logo della Coca Cola e cambiare l’etichetta della Coca Cola?